Introduzione.
Il gusto della memoria e del ricordo (quello strano potere dell'assenza) e la verità della fotografia. Ieri, oggi.
Ciò che un tempo costituiva l'essenza della fotografia era la certezza della sua verità, l'insindacabile sicurezza
"non tanto di ciò che non è più, ma di ciò che è stato" (R. Barthes). Oggi non è possibile avere questa certezza, viviamo nel regime del TUTTO E' POSSIBILE. Tutto è possibile quindi niente è possibile, o niente è reale, la vita è un presente eterno, dilatato e perpetuo dove le cose assumono un carattere effimero ed esistono solo nel brevissimo spazio della loro fruizione spettacolare. Che cosa succede alla nostra storia e alla nostra memoria in questo gioco barocco? Succede che veniamo svuotati, diventiamo un corpo senz'anima, un endoscheletro che vive sul modello strutturale del grande esoscheletro sociale. Siamo senz'anima perchè siamo senza memoria, senza radici su cui fondare il nostro presente, quindi senza futuro.
L'assenza di memoria è l'assenza di identità. E' in questo modo che tutto diviene possibile, nell'accezione più terribile della sua teoria che non prevede la volontà individuale, l'immaginazione o addirittura la follia.
Oggi assumiamo questa dittatura, ma con un colpo di stato poetico la rovesciamo a nostro favore, intervenendo direttamente sulla linea del nostro tempo, sul filo della nostra memoria in modo da cucirci un'identità su misura. Creiamo la nostra storia a partire da vecchie foto dimenticate in una delle tante carte inutili perse nei nostri pc, le rubiamo e le riportiamo indietro nel tempo attraverso un viaggio alchemico, un raggio di luce, argento e sale, e le regaliamo ai nostri antenati sottoforma di storie che vivranno,che immaginiamo siano appartenute ai luoghi e alle persone del nostro passato, quindi a noi, ricostruendo così la nostra storia immaginata. Io sono quel che sono perché sono la conseguenza di ciò che è stato.
Un viaggio poetico e immaginario sulla linea del nostro tempo, da ciò che eravamo a ciò che siamo, da ciò che decidiamo sia stato a ciò che vogliamo che sia, attraverso noi/ .
1550 cca
Quando il mio primo antenato di cui ho notizia riunì il suo equipaggio a bordo della
Stultifera Navis e intraprese un viaggio per i mari di sud-est
1801
Quando mio trisnonno dalla torre a sud-est nominava le stelle
gennaio 1869
Quando la mia pro-zia Teti per vendetta inviò una spedizione di nero di seppia sul regno
del mio pro-pro-zio Peleo e fece piovere per sette mesi
1870
Quando, finito il rifornimento di sodio-mercurio, il mio bisnonno materno fu pronto a
partire in elemento mobile
1892
Quando la mia bisnonna cucì a mano i fili dell'elettricità e potè così chiamare il suo
figliolo partito in terre lontane, dove troverà grande fortuna
21 luglio 1893
Quando mio bisnonno si mise a correre
25 dicembre 1907
Quando mio bisnonno sedeva come tutti gli anni sulla terrazza a pulire le perle
1917
Quando mio nonno realizzò le scenografie per alcuni spettacoli particolari
1922
Quando mia nonna paterna da bambina si trasformò in un gatto e percorse sui tetti la strada
fino a Parigi
17 giugno 1947
Quando mia nonna, durante un discorso pubblico, svelò che lei quando era piccola volava
1956
Quando la maga del paese regalò a mia nonna una saponetta di pietra nera arrivata dal-
l'oriente, con la quale ella si lavò il grembo per tre giorni di fila.
Quell'anno sarebbe nato mio padre
4 febbraio 1962
Quando mio nonno, sotto copertura per conto del kgb si reca a berlino ovest per raccogliere
informazioni.
Quell'anno sarebbe nata mia madre
1968
Quando i miei nonni attraversarono i sei mari in cerca della rotta di casa
20 luglio 1969
Quando mio padre fu scelto da una commissione internazionale per andare sulla luna a
piantare un alloro
12 ottobre 1971
Quando mio padre interpretò gesù in un musical
23 gennaio 1983
E' stato esattamente il giorno in cui dio mi disse diavolo, e mia madre pianse così a
lungo da creare uno stagno d'oro
maggio 1985
Quando spiavo mia nonna far colazione col suo mare di latte e erbe e cercavo di carpire il
segreto dei suoi capelli corvini
1988
Quando per la prima volta entrai a giocare nella camera delle meraviglie
5 settembre 1991
Quando aspettammo tutta la notte e il giorno successivo che arrivasse dal mare la nave coi
tesori appartenuti ai nostri avi
16 ottobre 2002
Quando mio padre mi donò una grande biblioteca
9 settembre 2004
Quando un messaggio anonimo ma certamente di natura divina mi indicò la mia via
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